Infiltrazioni d’acqua dal foro finestra, presenza di spifferi e rumori, umidità negli ambienti, muffa sulle pareti, aggravi di costi: sono tanti i problemi in cantiere che si possono riscontrare a causa dei serramenti installati.
Come è possibile risolverli?
Ebbene sì: ancora oggi molti costruttori, tecnici o direttori dei lavori riscontrano dei problemi in cantiere collegati agli infissi, spesso dovuti alla mancanza di adeguati metodi di progettazione o perché vengono utilizzate ancora tecniche di posa obsolete, che risalgono a più di 30 anni fa.
La mancanza di conoscenza di molti operatori dell’edilizia circa le normative che regolamentano i progetti di posa, l’assenza di un ufficio tecnico che, a stretto contatto con il progettista e il responsabile del cantiere, si occupi della progettazione tecnica ed estetica del vano serramento, spesso potrebbe essere la causa della formazione di ponti termici e acustici nel foro finestra.
Le conseguenze possono tradursi in:
- Un aggravio dei costi in cantiere
- Una mancanza di isolamento dell’immobile
- Aumenti dei costi di riscaldamento e di quelli energetici
- Eventuali contestazioni da parte dei committenti finali
Del resto il foro muro, per l’alloggio della finestra e di tutti i suoi componenti, è l’elemento più disperdente dell’intero involucro edilizio da un punto di vista termico, acustico ed energetico.
Ma come è possibile evitare a monte tutti questi problemi in cantiere?
Innanzitutto occorre fare molta attenzione, come spesso accade, a non trascurare alcuni elementi fondamentali che possono compromettere l’isolamento dell’immobile.
In particolare:
- La definizione precisa delle quote esecutive del foro murario.
- Il corretto allineamento della tamponatura interna rispetto a quella esterna, in relazione alla tipologia di serramento da installare.
- L’eventuale dimensione della giusta veletta superiore da realizzare.
- L’installazione di controtelai termici e non metallici.
- La corretta gestione del quarto lato del foro finestra.
- L’installazione di cassonetti isolati termicamente.
- L’esecuzione delle esatte misure in altezza e in larghezza corrispondenti alle reali necessità, nel rispetto delle normative vigenti.
- Un adeguato progetto di posa che non trascuri la gestione del nodo primario e secondario, in relazione alla Norma UNI EN 11673.
Analizziamo ora, punto per punto, quali elementi del vano serramento occorre utilizzare, al fine di migliorare l’isolamento da punto di vista termico e acustico ed evitare i problemi in cantiere.
Il controtelaio metallico e non termico
Il controtelaio è un elemento fondamentale, perché serve a riquadrare il foro finestra all’interno dell’involucro edilizio.
La sua principale funzione quindi è quella di delimitarlo nelle dimensioni di progetto e di raccordo per intonaci e/o rasatura del cappotto.
Il vantaggio del controtelaio è quello di poter installare i serramenti a cantiere quasi ultimato, riducendo di molto il rischio che vengano danneggiati gli infissi durante le lavorazioni per intonacatura, cappotto, massetti, ecc.
Lo svantaggio, però, è quello di avere un giunto supplementare di tenuta: il cosiddetto “giunto primario” (ovvero lo spazio tra la muratura e il controtelaio) che dovrà anch’esso garantire la necessaria permeabilità al vapore sul lato interno, l’isolamento termico e acustico nella parte mediana, oltre che l’impermeabilità al vapore e alla pioggia battente sul lato esterno.
Non dimentichiamoci poi del fissaggio meccanico.
La maggioranza dei controtelai che, ancora oggi, vengono installati in cantiere sono metallici o in ferro zincato (classico tubolare a “U” o a “L” nel caso di controtelaio con infisso posato a filo muro interno).
Purtroppo il controtelaio in ferro è un forte conduttore, crea quindi un ponte termico elevato con la conseguente formazione di umidità e condensa negli ambienti, che può trasformarsi in muffa lungo il perimetro del foro finestra.
Condensa e muffa sul perimetro del foro finestra a causa dell’installazione del controtelaio metallico.
Molto diffusi fin dagli anni’80 per la loro praticità, resistenza ed economicità, i controtelai metallici sono da tempo obsoleti, a causa dei gravi danni di isolamento termoacustico che possono creare.
Cosa fare quindi per prevenire eventuali problemi in cantiere?
Basta sostituirli con i moderni controtelai termici, che evitano le dispersioni termiche e acustiche.
Un’adeguata progettazione dell’isolamento del vano serramento prevede l’installazione del controtelaio termico e non metallico.
I cassonetti non coibentati termoacusticamente
Il cassonetto del vano serramento rappresenta uno dei punti più critici del vano serramento.
Da solo è responsabile di circa il 25% delle dispersioni termiche dell’intero foro finestra.
In caso di nuova costruzione, se non si vogliono vanificare le prestazioni delle finestre che vengono installate, occorre prevedere il montaggio di appositi cassonetti isolati termicamente e acusticamente.
E in caso di ristrutturazione edilizia?
I vecchi cassonetti devono coibentati o essere sostituiti con quelli di ultima generazione.
Solo in questo modo si evita o si eliminano eventuali ponti termici e acustici che, attraverso le loro dispersioni, vanificherebbero il risparmio energetico e l’isolamento termoacustico derivante dall’installazione dei nuovi infissi.
Se si vogliono ridurre le spese di riscaldamento in inverno e quelle legate al raffrescamento dell’abitazione in estate, bisogna isolare adeguatamente il cassonetto.
Non solo: si eviterà anche l’eventuale formazione di umidità, condensa e muffa sul soffitto, a causa delle basse temperature superficiali dovute alle infiltrazioni d’aria provenienti dal cassonetto dell’avvolgibile non isolato.
Esempio di condensa e di muffa che si forma sul soffitto a causa di un cassonetto non adeguatamente coibentato da un punto di vista termico.
Non è poi solo un problema di salvaguardia del risparmio energetico, ma anche di comfort abitativo.
In un edificio ci possono essere diversi punti critici per la trasmissione del rumore esterno.
Un ponte acustico, dovuto a cassonetti non coibentati, è capace di compromettere la serenità e la tranquillità in casa, soprattutto per chi abita in zone trafficate o nei pressi di stazioni o aeroporti.
Secondo la normativa UNI 11367 gli edifici ad uso residenziale devono garantire un isolamento acustico di facciata pari a 40 dB, che diventano 42 dB per gli uffici e salgono a 48 dB per quegli edifici adibiti ad attività scolastiche.
Dal 1° gennaio 2021 inoltre sono entrati in vigore i decreti ministeriali in materia di risparmio energetico (D.M. 26.06.2015) che fissano i nuovi limiti minimi di trasmittanza termica sia per i serramenti, sia per i cassonetti.
Tabella sulla trasmittanza termica “U” delle chiusure tecniche trasparenti e opache e dei cassonetti, comprensivi degli infissi, verso l’esterno e verso ambienti non climatizzati.
In caso di sostituzione dei vecchi cassonetti, qualsiasi serramentista deve obbligatoriamente coibentarli rispettando precisi limiti prestazionali che sono identici a quelli previsti per le finestre.
Condizione fondamentale se si vuole usufruire delle agevolazioni fiscali previste dalla legge.
La trasmittanza termica “U” è il flusso di calore medio che passa, per metro quadrato di superficie, attraverso una struttura che delimita due ambienti a temperatura diversa.
L’unità di misura è il W/m2K.
Se si vuole raggiungere un maggiore risparmio energetico ed evitare problemi in cantiere è necessario che gli elementi costituenti l’involucro edilizio (infisso e cassonetto) abbiano un basso valore di trasmittanza termica, così da ridurre al minimo le dispersioni.
Minore sarà il valore della trasmittanza termica (U), maggiore sarà il risparmio energetico.
L’importanza del quarto lato del foro finestra
Il davanzale passante è un altro punto sensibile del foro finestra.
La finestra poggia, il più delle volte, su una soglia in marmo.
Lo spazio che intercorre tra questa soglia, la tamponatura sottostante sulla finestra a parapetto, il solaio in cemento armato per la porta finestra, si chiama “quarto lato”.
La gestione del quarto lato è molto importante per evitare la formazione di ponti termici.
Lo spazio da gestire è molto ampio e varia mediamente da 8 cm sulle finestre a oltre 20 cm sulle porte finestre.
La buona prassi in cantiere vorrebbe che il committente, una volta scelto il fornitore di serramenti, facesse un sopralluogo con lui e con l’impresa o il marmista che poserà il davanzale o la soglia, in modo da avere dal serramentista specifiche indicazioni.
Nella maggioranza dei casi però questo non avviene.
In cantiere l’impresa spesso ha già posato il davanzale passante o la soglia con la malta cementizia, compromettendo le prestazioni del foro finestra.
Nella migliore delle ipotesi il marmo andrebbe tagliato in cantiere per interrompere il ponte termico, ma ciò non è sempre possibile ed ha un costo aggiuntivo.
Anche qui la mancanza, a monte, di una corretta progettazione del vano serramento causa danni di isolamento termico che causerà dei problemi in cantiere.
L’installazione non qualificata degli infissi
Qual è la fase dove si possono testare le performance di un serramento?
La posa in opera in cantiere!
É proprio durante questo delicato passaggio che il serramento dimostra tutto il suo valore, di fronte al committente finale, all’architetto, al progettista o al direttore che ha seguito i lavori.
Tutti si aspettano di ritrovare la piena funzionalità e le prestazioni termoacustiche dichiarate dal fornitore.
Quando ciò non avviene, vengono spesso confuse le responsabilità della posa con quelle del serramento in sé.
”Solo una corretta progettazione termoacustica della posa consente di affrontare la successiva fase del montaggio delle finestre in cantiere senza correre nessun rischio”.
Cosa succede quando i serramenti vengono posati in maniera approssimativa o frettolosa?
Purtroppo si vanificano le prestazioni delle medesime finestre.
La posa in opera è quindi una delle fasi più importanti per garantire il corretto isolamento termico e acustico del vano serramento e per evitare dispersioni energetiche, che possono incidere fino al 15% dell’intero foro finestra.
I serramenti, rappresentando un punto di discontinuità nella struttura muraria, devono perciò essere posati da aziende che possano garantire le loro prestazioni, una volta installati in cantiere con appositi metodi di verifica, prevendo a monte possibili problemi in cantiere.
Serve adottare quindi un vero e proprio sistema che inizia dalla progettazione tecnica ed estetica del vano serramento, continua con la scelta della tipologia di finestra più adatta al cantiere e si conclude con una posa in opera ad alta efficienza termoacustica.
É assolutamente normale che un semplice installatore non è certo in grado di progettare un sistema del genere, non possedendo adeguate competenze tecniche e normative al riguardo.
Un’errata progettazione del vano murario implica pertanto anche un’installazione non conforme in cantiere, che sarà la principale causa di eventuali ponti termici e acustici.
DEAR: specialisti nella risoluzione dei problemi in cantiere
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Da sempre si occupa della gestione dei cantieri e della riqualificazione tecnica ed estetica del vano serramento degli edifici con l’obiettivo di aumentarne il risparmio energetico, il comfort-design degli ambienti, il benessere e la qualità di vita delle persone che ci abitano.
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